di Antonio Petrillo e Rosapia Borrata
Tra le tante “sorprese” che questo 2020 ci ha riservato, c’è stata una sensazionale scoperta, un passo avanti per la scienza che ha entusiasmato l’intero globo ovvero la conferma della potenziale presenza di acqua sulla luna.
La NASA ha reso noto il 26 ottobre 2020 che l’acqua sulla luna potrebbe essere più accessibile del previsto.
Dai nuovi studi, pubblicati sulla rivista Nature Astronomy, è stata scoperta la prova della presenza inequivocabile della molecola di acqua (H2O), rilevata per la prima volta sul nostro satellite dal telescopio volante Sofia. Altre ricerche, condotte dall’Università del Colorado, stimano invece che oltre 40.000 chilometri quadrati di superficie lunare potrebbe intrappolare acqua sotto forma di ghiaccio in piccole zone d’ombra.
Per tanto tempo ritenuto un ambiente arido quello della luna, oggi, grazie ai progressi in campo scientifico apre le porte a future esplorazioni coniugate a scenari totalmente differenti e inaspettati.
Uno degli scenari più comuni nelle fantasie di scienziati, fanatici e curiosi è l’idea di colonizzare la Luna.
Non è tutto, è possibile ipotizzare, infatti, che uno sforzo tecnologico mirato al ritorno sulla Luna consenta di sviluppare tecnologie abilitanti capaci di incentivare la crescita economica, anche con il coinvolgimento di imprese e investimenti privati. Potrebbe diffondersi anche in Europa la “SPACE ECONOMY” così come ha avuto i suoi albori negli USA.
Gli scienziati hanno ancora molto da capire sull’acqua lunare. Non si è ancora individuato come e dove esattamente l’acqua si sposti sulla superficie. Potrebbero essere i meteoriti la causa di tali spostamenti, è stato ipotizzato.
Ci auspichiamo che molte delle risposte siano più vicine di quanto pensiamo: la NASA ha programmato per il 2022 due missioni alla ricerca di ghiaccio d’acqua.
Speriamo di poter assistere nel più breve tempo possibile ai progressi scientifici e astronomici, in modo da poterne beneficiare tutti, non solo le future generazioni.