Negli ultimi giorni, in merito alle novità che riguardano docenti e alunni di vario ordine e grado, il mondo delle fake news – quello che ci auspichiamo di combattere – ha creato disagi e confusione. Sul sito del Ministero dell’istruzione, in seguito alla conferenza stampa della Ministra Azzolina del 6 aprile 2020, sono state pubblicate le linee guida che interessano il mondo della scuola e i suoi operatori.
Di seguito potete trovare alcune risposte alle svariate domande e qualche smentita alle fake news.
Una notizia che – siamo sicuri – rasserenerà gli animi degli studenti è la validità dell’anno scolastico in corso: nessuno dovrà ripetere l’anno, nonostante non abbia raggiunto i 200 giorni di presenza previsti da legge.
Il nostro paese non hai mai realmente messo in atto un sistema di informatica tale da garantire una didattica a distanza, ciononostante, il Ministro Azzolina ha fornito gli ultimi numeri sulla didattica a distanza ed è risultato che ad aver usufruito di questo sistema di apprendimento sono stati all’incirca 6,7 milioni, attraverso mezzi diversi. Le scuole che hanno attivato l’attività a distanza (circa il 68%), saranno destinatarie di apposite verifiche. Il 48% delle scuole ha svolto le riunioni degli organi collegiali a distanza. Per incentivarla ulteriormente sono stati stanziati 85 milioni.
Scuola secondaria di I grado
Il decreto prevede che il Ministero possa, con provvedimento specifico, modificare l’impianto dell’Esame. Se sarà possibile farlo in presenza potrà essere semplificato; altrimenti si procederà con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, prevedendo la consegna anche di un elaborato da parte degli studenti. In ogni caso, ci sarà una valutazione seria e corrispondente all’impegno degli alunni.
Scuola secondaria di II grado
Il 96% dei ragazzi viene ammesso, in media, ogni anno, all’Esame finale. Quest’anno tutti avranno la possibilità di sostenere le prove, tenuto conto del periodo di emergenza. Ma i crediti di accesso relativi alla classe Va e il voto finale saranno comunque basati sull’impegno di tutto l’anno. Il decreto indica, inoltre, una doppia possibilità. Se i ragazzi potranno rientrare a scuola entro il 18 maggio ci sarà un esame con commissione interna. La prima prova, di italiano, sarà preparata dal Ministero; la seconda, quella diversa per ciascun indirizzo, sarà predisposta dalle commissioni; infine ci sarà l’orale.
Se non ci sarà possibilità di rientrare a scuola sarà previsto il solo colloquio orale. Resta ferma la necessità di raggiungere almeno il punteggio di 60/100 per ottenere il diploma.
Ammissione all’anno successivo
Il decreto prevede che tutti possano essere ammessi all’anno successivo ma tutti saranno valutati, nel corso degli scrutini finali, secondo l’impegno reale. Non ci sarà ‘6 politico’.
‘Congelato’, per quest’anno, il meccanismo dei debiti alla secondaria di II° grado. All’inizio di settembre, infatti, invece degli abituali corsi di recupero delle insufficienze, sarà possibile, per tutti i cicli di istruzione, dalla primaria fino alla classe quarta del secondo grado, recuperare e integrare gli apprendimenti: ciò che non è stato appreso, o appreso in parte quest’anno, potrà essere recuperato/approfondito all’inizio del prossimo. Ci sarà particolare attenzione ai ragazzi con disabilità e a quelli con bisogni educativi speciali
Avvio del nuovo anno
Il decreto consente di lavorare, da subito, anche al nuovo anno scolastico dando al Ministero gli strumenti per operare con rapidità e di raccordarsi, ad esempio, con le Regioni per uniformare il calendario di avvio delle lezioni. Nel corso del Consiglio dei Ministri è stato anche approvato un provvedimento (DpR) che sblocca le assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati, nell’estate del 2019, dai pensionamenti dovuti a ‘Quota 100’. Si attua, quindi, la norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, fortemente voluta dalla Ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle Graduatorie ad esaurimento, che non avevano potuto occuparli lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione. Con successivi provvedimenti saranno disposte, inoltre, le assunzioni relative all’anno scolastico 2020/2021.